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Orgogliosamente Votornen

Sono un Votornen e sono, come credo tutti i Votornens alla fine di questo week end, deluso ed amareggiato. Deluso dal modo in cui i media hanno parlato dell’apertura degli impianti sciistici al Breuil, amareggiato per il fatto che l’obiettivo di certa gente sembra essere quello di accusare e denigrare invece di collaborare e lavorare insieme per trovare una soluzione. Soprattutto, però, sono preoccupato perché tutte le grandi sfide le si vince unendosi ma, al contrario, sembra che questo nemico invisibile ci stia dividendo sempre di più. Se così fosse, la sconfitta del virus è ancora lontana. 

In queste poche righe non voglio entrare nel merito dell’attuazione del nuovo DPCM riguardo all’attività degli impianti a fune né tantomeno è mia intenzione giudicare la scelta di aprire gli impianti di risalita con il protocollo attuale. Per entrare nel merito ci vorrebbero dati ed informazioni che non possiedo, per questo non giudico ma mi attengo a analizzare i fatti in relazione alle decisione prese.

Ci tengo innanzitutto a ringraziare e a fare un plauso a tutti gli operatori degli impianti, a tutte le forze dell’ordine e a tutti i votornen che hanno lavorato per far rispettare le regole scelte e pattuite dai tecnici. L’ho visto con i miei occhi ma lo si legge anche nei numerosi post sui social: “il personale, sempre attento, chiedeva di indossare la mascherina”, “mascherina ovunque… gli addetti controllavano uno ad uno”, “febbre misurata prima dell’entrata in biglietteria”, “tutte le biglietterie erano aperte”, “alle 10 la coda era interamente smaltita”.

Valtournenche, forse inconsapevolmente, era sotto esame e se si considera l’apertura nel suo complesso e non ci si ferma alle polemiche social poi riprese dai media, posso dire che dal mio punto di vista, questo esame, Breuil-Cervinia lo ha superato.

Per il futuro sarà sicuramente necessario meglio comprendere il ruolo e le funzioni dell’Unità Anticrisi perché, come a livello nazionale, anche a livello regionale deve essere chiaro chi decide le regole da rispettare e non possono essere scaricate le responsabilità su chi le ha semplicemente adottate.

Breuil-Cervinia non può e non deve essere il capro espiatorio. Chi ha la responsabilità e possiede i dati e le informazioni per decidere, decida ciò che ritiene essere la soluzione migliore, ma senza demonizzare chi con passione e spirito collaborativo ha lavorato per far rispettare i protocolli. Protocolli che, lo ricordo, richiamano alla responsabilità individuale che ognuno di noi deve dimostrare tutti i giorni e che in questo caso incaricava i singoli ad agire responsabilmente, soprattutto nel tragitto che porta alle biglietterie.

È importante restare uniti e cercare insieme una soluzione per affrontare questo momento difficile. Piuttosto che puntare il dito dovremmo invece sostenerci e combattere tutti assieme il COVID guardando alle numerose difficoltà anche economiche che certe categorie stanno affrontando, in modo da tornare il prima possibile a stare bene e a vivere la normalità che tanto ci manca. 

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