Alcuni amici in queste settimane mi hanno chiesto il motivo per cui sono stato tra i firmatari della convocazione del Consiglio straordinario tenutosi il 15 settembre e perché ho firmato il documento redatto a seguito di questo. Cercherò di essere il più breve e il più conciso possibile, al fine di non creare ancora più confusione di quanta ne è già stata fatta. Partiamo dall’inizio: in data 6 agosto, come movimento politico “Pour l’Autonomie”, abbiamo chiesto di convocare un Consiglio regionale straordinario per i motivi citati nel comunicato stampa che potete trovare qui.
A seguito di questa richiesta alcuni consiglieri della maggioranza hanno proceduto alla sua formalizzazione e ad elaborarne un documento, che è stato presentato e votato in aula. Il punto focale di questo documento, nonché il fulcro della discussione che ne è seguita, non era la sentenza sui finanziamenti alla Casa da Gioco di Saint Vincent, bensì il ruolo dei consiglieri regionali, e ancora più nel dettaglio il ruolo dei Consiglieri Regionali all’interno della Regione Autonoma Valle d’Aosta. Questo è un dettaglio essenziale per comprendere la questione, poiché il punto focale della nostra richiesta era, ed è tuttora, comprendere gli spazi entro cui il Consiglio può muoversi liberamente, nonché quello di garantire la nostra Autonomia a tutti i livelli istituzionali.
Personalmente ho chiesto e firmato per la convocazione di questo Consiglio straordinario perché è arrivato il momento di definire chiaramente quali decisioni e quali responsabilità può assumersi chi siede nella massima assise valdostana e quale deve, e può essere, il ruolo della politica nelle scelte strategiche per il futuro della nostra economia.
Dal mio punto di vista, lo dico soprattutto in quanto giovane, non possiamo accettare che dal prossimo consiglio la priorità dei consiglieri, quando voteranno, non sarà più il bene della comunità ma bensì assicurarsi che quella scelta non comporti rischi personali. La politica non può e non deve diventare questo. Se ciò accadesse regnerebbe l’immobilismo, poiché nessuno si assumerebbe più la responsabilità di compiere decisioni importanti.
Tutto possiamo permetterci tranne di non assumerci la responsabilità di una scelta a causa di timori personali, perché nei prossimi mesi questo Consiglio sarà chiamato a dover prendere decisioni importanti in vari settori. Ogni consigliere dovrà votare in base alle sue convinzioni politiche e ne risponderà, come è giusto che sia, quando torneremo a elezioni davanti a tutta la comunità valdostana.
Ci sono molti aspetti, articoli e leggi che potrei citare per avvalorare questa mia scelta, dall’articolo 122 della Costituzione al nostro Statuto, dal ruolo del potere legislativo e del potere giudiziario, fino ad arrivare alla nostra autonomia, che significa avere la possibilità di scegliere e adeguare le scelte in base alle esigenze di una comunità. Potremmo inoltre parlare di leggi costituzionali, di competenze primarie, di riforma della giustizia, alla quale come movimento abbiamo collaborato raccogliendo le firme sul territorio valdostano, potremmo parlare e metterci a discutere di mille scelte fatte nel passato, ma di fatto il concetto base sul quale ritengo sia determinante soffermarsi è che la Valle d’Aosta è quella che è grazie alle scelte prese e alle responsabilità assunte nell’aula del Consiglio Regionale.
Comprendo che, per chi legge i quotidiani in questo periodo, la questione possa sembrare irrilevante o ancor peggio una tutela della “casta”, ma dobbiamo renderci conto che la politica in senso ampio e in senso alto ha bisogno di ricucire il rapporto con i cittadini e per fare ciò deve poter scegliere e prendere delle decisioni. Non possiamo dunque permetterci di avere remore nel portare avanti ciò che crediamo giusto. Per quanto mi riguarda è dunque corretto chiedere alla Consulta di comprendere meglio quali sono gli spazi entro cui il Consiglio può muoversi senza restrizioni.
La Valle d’Aosta ha bisogno di nuove idee, nuovi progetti e nuove iniziative, ma è importante che ogni decisione venga presa senza dover pensare a null’altro che all’interesse dei cittadini che rappresentiamo, facendo valere le nostre prerogative, nel rispetto del nostro Statuto. E’ per questo motivo che sono stato tra i firmatari della convocazione di questo Consiglio straordinario ed è per questo motivo che ho votato con convinzione la risoluzione.