La tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio naturale sono una priorità assoluta, e in Valle d’Aosta, dove la natura è parte integrante della nostra identità, questo impegno è ancora più sentito.
A breve terminerà la fase di redazione del Piano Forestale Regionale, un documento che non è solo una raccolta di dati, ma una vera e propria bussola per la gestione sostenibile dei nostri boschi per i prossimi vent’anni.
Il PFR, la cui redazione è stata avviata nel marzo del 2024, è il risultato di un lavoro lungo e meticoloso che ha implicato la raccolta di dati relativi al nostro patrimonio boschivo permettendo di conoscere e comprendere meglio lo stato dell’arte della selvicoltura valdostana.
Questo documento è infatti cruciale innanzitutto per mappare, sistematizzare e analizzare le cifre che riguardano la condizione del patrimonio forestale della nostra regione, ma anche per costruire una base informativa solida finalizzata alla gestione sostenibile delle foreste della Valle d’Aosta, con l’obiettivo di delineare delle strategie e delle linee guida a tutela e valorizzazione di questo patrimonio naturale. Grazie a questa raccolta di dati è stato possibile analizzare in dettaglio lo stato della selvicoltura valdostana, un passo fondamentale per comprendere la salute dei nostri boschi. IL PFR, previsto dal Testo Unico in materia di foreste (D.lgs. 3 aprile 2018 n. 34), ha una validità di vent’anni e sarà costantemente aggiornato ogni cinque anni, garantendo la sua pertinenza e la sua capacità di adattarsi alle esigenze del territorio.
Gli obiettivi principali che il PFR si propone di raggiungere sono tre: garantire una gestione sostenibile e multifunzionale delle foreste, promuovere l’efficienza economica e lo sviluppo delle aree rurali e, infine, aumentare la consapevolezza dell’importanza delle foreste a livello globale.
La redazione del Piano Forestale Regionale si è sviluppata attraverso diverse fasi di lavoro:
Questo Piano Forestale Regionale è la nostra risposta concreta ai valdostani e alle sfide ambientali e socio-economiche che ci attendono. È un impegno per trovare il giusto equilibrio tra lo sviluppo della selvicoltura e la conservazione del nostro prezioso patrimonio naturale, in coerenza anche con le strategie nazionali.
La soddisfazione per l’obiettivo raggiunto è grande e il mio ringraziamento va ai vari collaboratori e agli uffici competenti che si sono adoperati in questi mesi per la sua realizzazione.