In questi giorni ho avuto il piacere e l’orgoglio di tenere fra le mani una copia del cofanetto del nuovo Piano regionale faunistico-venatorio 2025-2030, approvato in Consiglio a luglio 2025 e recentemente stampato, come coronamento finale di un lungo, approfondito e partecipato lavoro condotto sia dagli uffici competenti dell’Assessorato Agricoltura e Risorse naturali che da un gruppo di lavoro costituito da diversi professionisti di settore.
Il documento prodotto è frutto di un complesso iter amministrativo e di un lungo e proficuo confronto con le associazioni di categoria e con tutti gli stakeholder, nonché di una costante condivisione con il mondo venatorio. Ognuno degli attori coinvolti ha potuto esprimere le proprie osservazioni e i propri pareri e più volte ho voluto che ci si riunisse per condividere e scegliere le direttive e gli orientamenti più adatti alla realtà valdostana.
Dopo aver accolto, con la DGR n.744/2024, queste osservazioni, si è dato avvio alla VAS, la valutazione ambientale strategica, e il 16 luglio 2024, ho proceduto personalmente all’illustrazione del Piano in III Commissione consiliare, presentandone insieme ai dirigenti, ai funzionari e ai tecnici competenti le finalità, le linee guida e i contenuti.
«Nei primi mesi del 2025 tutte le osservazioni e le relative risposte e controdeduzioni sono state prese in considerazione e riportate nella Dichiarazione di sintesi, allegata al Piano. Il 18 aprile 2025 con DGR n.450 la Giunta regionale ha dato l’approvazione all’inoltro del Piano al Consiglio regionale. In ultimo in data 6 maggio 2025, sono stato nuovamente audito in III Commissione per fornire in maniera chiara ed accurata tutti i dettagli relativi al Piano comprensivi dei correttivi, delle migliorie e degli aggiornamenti effettuati in corso d’opera per giungere all’elaborazione definitiva del documento così come oggi presentato in Aula».
Proprio a tutti gli uffici e ai tecnici del Dipartimento Risorse Naturali, a tutte le Associazioni, i Comitati, i Movimenti e i Partiti politici che hanno partecipato attivamente alla fase della VAS e alle varie riunioni, va il mio più sincero ringraziamento.
Nel mio ruolo di Assessore, ho affrontato la sfida della stesura di questo Piano con senso di responsabilità, con un forte desiderio di condivisione ma anche con la consapevolezza dell’importante ruolo che questo documento rappresenta al fine di dare un indirizzo chiaro per la futura gestione della fauna selvatica della Valle d’Aosta.
Dal 2012, data dell’ultimo Piano faunistico-venatorio, ad oggi sono passati solo 13 anni… oserei dire quasi un’eternità, se si considerano i cambiamenti radicali della fauna causati soprattutto dalla presenza del lupo sul nostro territorio. Proprio in ragione di questi importanti cambiamenti che hanno sensibilmente modificato alcuni equilibri naturali, assieme agli uffici, ho scelto di attualizzare i dati al 2024 e ho voluto stabilire una nuova visione politica della gestione faunistica, moderna e aggiornata, fondata su dati tangibili e su osservazioni puntuali.
A mio avviso, il senso profondo del Piano faunistico è innanzitutto quello di valorizzare, tutelare e organizzare un sistema sinergico e virtuoso di gestione sempre più lungimirante del patrimonio faunistico valdostano e non unicamente quello di regolamentarlo. Altrettanto importante a mio avviso è anche la volontà di individuare e perseguire la creazione di un modello equilibrato che prenda in considerazione sia le istanze del mondo agricolo che quelle del mondo venatorio.
Sono, infatti, convinto che, nella nostra regione come in tutto l’arco alpino, l’attività venatoria sia davvero parte integrante della cultura, della tradizione, della storia e dell’identità delle nostre comunità e ritengo sia fondamentale prenderne atto e agire con responsabilità, flessibilità e spirito di adattamento, per guardare ad un futuro ove la gestione del patrimonio faunistico e naturalistico sia al contempo attenta alla sostenibilità ma anche alle esigenze della comunità.